"Sei vicino, al massimo 20 minuti"
C'è un luogo dove tutto è " a 20 minuti ".
Una cena in masseria, un concerto, il mare, un borgo antico.
In fondo che sono 20 minuti?
Il tempo di attraversare tre province, quella barese, altezzosa;
quella tarantina, signorile, e quella brindisina, più combattiva, ruspante, normanna.
E tu giri e scali le marce superando cartelli e nomi sbarrati di città.
Ora Bari, ora Taranto, ora Brindisi.
Passando per Locorotondo,
con il suo lungomare senza mare più bello d'Italia,
Martina Franca,
con la sua araldica, e quel doppio nome di donna: "Martina", suadente, e "Franca", una vecchia zia che prepara orecchiette con il sugo di polpette, un nome composto che incarna l'essenza stessa di un paese che si muove tra "bracedde" e piazze eleganti dove andare a "prendere il fresco", lontani dai chioschetti cafoni sulle spiagge.
Poi c'è Cisternino,
con il suo borgo e le bombette mai troppo celebrate, l'architettura spontanea.
A venti minuti c'è anche Ceglie Messapica,
roccaforte della gastronomia, così pop nella piazza centrale, così normanna nel perimetro esterno. Un posto dove i ristoranti gourmet convivono pacificamente con vecchie taverne dove con 17 euro puoi mangiare nell'ordine: capocollo, mozzarelle e giuncata, melanzane sott'olio, pane fritto con pomodori e ricotta scuant, cozze alla tarantina, trippa, polpette fritte, orecchiette al sugo, strascinate al caciocavallo podolico e vino rosso.
Qui, a venti minuti da tutto,
c'è la Valle D'Itria,
un racconto molto diverso dal "we are in Puglia" di certi Instagramer.
Una storia molto più profonda di uno scatto trendy e pose viste e riviste, dal Gargano al Salento.
Una storia rurale, di mura a secco e distanze uguali.
E chissà se quella 500 l'hanno parcheggiata lì apposta.
Mi piace pensare di no.
Lo faccio mentre riprendo la strada del mare.
"Ho sonno - dice Eleonora - tra quanto arriviamo?" "Tra venti minuti".
Ovviamente. 😰
non è mia ma è troppo bella per non condividerla con voi!!!!!